L'intelligenza di Beppe Severgnini

Ne sono convinto. Oltre ad essere il giornalista italiano - vivente - più conosciuto all'estero, Beppe Severgnini è, adesso, anche il più innovativo e sperimentatore tra i contemporanei. Come direbbero i cultori del "business English": possiamo a pieno titolo definirlo smart!

Perchè? Ha anticipato ministeri e sistemi elettorali inventando di sana pianta la categoria degli "Italians, gli italiani all'estero"; ha scritto il primo libro cartaceo con una intera bibliografia fatta solo da fonti prese dal web (soprattutto YouTube), La pancia degli italiani; ha convinto il proprio editore a pubblicare una versione del suddetto libro pensata quasi esclusivamente come applicazione per iPad. Adesso ha inaugurato la video rubrica sul Corriere della Sera, "Tre minuti, una parola".

Cos'ha di speciale questa rubrica? Innanzitutto il concept. Qualcuno diceva che le parole sono importanti. Nulla di più vero! Spesso, però, non ci rendiamo conto di usare lemmi in maniera totalmente sbagliata e attribuendole significati che non hanno mai avuto, stravolgendone il senso. Severgnini analizza una delle tante parole dette a vanvera in Italia e le attribuisce il senso originario, sfalsando completamente il contesto in cui è stata inserita dal politico o dal personaggio pubblico di turno.

E poi la grafica. Bellissima. Ottima trovata quella di farsi inserire in un taccuino per appunti, quasi fosse uno schizzo disegnato e animato dallo scorrere delle pagine. Un taccuino lasciato sulla propria scrivania al quale si affidano i pensieri più profondi ma anche le idee balzane. Quale giornalista italiano si farebbe ritrarre come un cartone animato (a parte Vincenzo Mollica) e con le corna da Vichingo?

La rapidità, espressa dal titolo stesso della rubrica, poi, è la carta vincente per sfondare in Rete.

Spero che questa rubrica continui il più possibile e che, chissà, abbia una emanazione anche in tv...


Questa la prima puntata della video rubrica di Beppe Severgnini su Corriere.it.

Commenti