Si allunga la lista dei defunti. Dopo il web e il multiculturalismo, muore anche la TV

L'ultima provocazione (ma non più di tanto) di Beppe Grillo.

Cito testualmente:
"Le discussioni sui programmi televisivi, le parcelle da pagare o le ospitate gratis, i veti e i controveti, gli attacchi alla democrazia e la libertà di parola di questi giorni mi sembrano l'accanimento su un cadavere. La televisione è morta da un pezzo, gli unici a non saperlo sono quelli che ci vanno. Nessuno vieta al grande artista, al profondo comunicatore, all'intrattenitore colto di rischiare in proprio, o cercare un finanziatore, per diffondere le sue verità democratiche, o meno, in Rete. Apra un account su YouTube, si filmi e chi vuole lo guarderà. Chi lo paga? Questo può essere un problema. E quanto lo paga? Questo, per molti, è un problema ancora più grande. Un consiglio. Crei un sito, dei contenuti, li sviluppi e chieda alle folle oceaniche che sentirebbero la sua mancanza in televisione di finanziarlo on line".

Voi cosa ne pensate?

Comunque sulla moda della "reificazione della morte" ci avevo preso...

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