Occhi di ragazzi al concerto

Tra le pochissime informazioni che mi ha trasmesso il periodo liceale e che sono sopravvissute all'oblio, c'è il primo verso di una poesia di Prevert "les enfants qui s'aiment..."
Chissà perché questo incipit mi è tornato in mente ieri sera, mentre sottopalco fotografavo i protagonisti del 10º Rock Tv B-Day Party (Alcatraz, 1 dicembre 2011).

Cambiando prospettiva al mio obiettivo, il capovolgimento a 180º del fronte mi ha aperto un mondo. Il mondo racchiuso negli occhi di quei giovani in prima fila, schiacciati contro le transenne e uniti tra loro in un immenso abbraccio. Occhi avidi di vita, vispi e mai domi al susseguirsi degli artisti sul palco. Quanti sogni, quante speranze esprimevano quegli occhi. E quanto urlavano le loro canzoni preferite, facendo propria quella musica che, lì nascosto in fondo al testo, "dice proprio quello che ho provato" o "la pensa come me"...

I ragazzi dei concerti sono un popolo con lo zaino e la bottiglia di birra incorporata che si spostano in città, vanno fuori città... A volte si rincontrano, altre si amano.

Ma il loro sguardo esprime sempre tenerezza.

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