Calciatori scioperano per il mancato rinnovo contrattuale. Il 52,9% degli italiani e' nella stessa condizione. E nessuno ne parla.

Sembra che la prima giornata di Serie A non si giochi. Sembra che i calciatori della massima serie calcistica siano seriamente intenzionati ad incrociare gli scarpini e non scendere in campo. Sembra.

Perchè oggi in uno di quei programmi televisivi che sembrano non finire mai (in onda ininterrotta dal lunedì alla domenica) qualcuno teorizzava che lo sciopero si farà perchè Damiano Tommasi, ex giocatore di Roma e Verona, e neo-presidente dell'Assocalciatori ha voglia di emergere e di imporsi sulle società (le grandi "cattive" di questa disputa). O forse non si farà per fare un dispetto alle società "big" com Milan, Inter e Juve che approfitterebbero della settimana di stop per recuperare alcuni infortunati e sferrare gli ultimi colpi di mercato.

Inutile cercare di capirci qualcosa. La dietrologia applicata al calcio è puro divertissement.

Tornando a noi. lo sciopero è sempre più probabile. C'è da chiedersi, quindi, perchè i calciatori protestino. Al di là delle proposte, la motivazione è il macato rinnovo del contratto collettivo, scaduto da un anno e mezzo.

Seguendo i classici dettami della demagogia diremmo che i calciatori guadagnano milioni di euro ogni anno (non tutti). Chissenefrega del rinnovo contrattuale. Tanto ci guadagnano sempre. Non è così. I contratti scaduti vanno rinnovati. Subito. Altrimenti è legittimo incrociare le braccia. In tutti i settori lavorativi.

Il vero scandalo è assistere ad intere trasmissioni televisive sullo sciopero dei calciatori. Opinionisti, parole, articoli e servizi sul contratto scaduto (da un anno e mezzo) dei calciatori, a fronte di zero (o quasi) attenzione sulle decine di contratti collettivi scaduti da molto più tempo. Questo è il vero scandalo.

E in Italia non è un problema di poco conto. Pensate, l'Istat ha calcolato che (a marzo 2011) il 52,9% dei dipendenti italiani (più della metà) è in attesa di rinnovo contrattuale. In valori assoluti sono 7 milioni. E tra questi c'erano fino a poco tempo fa anche i giornalisti. Che, quindi, dovrebbero conoscere bene i disagi della tematica.

Meditate gente. Meditate.

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