Povera.... Italia!

Berlusconi torna alle origini? Da Forza Italia alla Casa delle Libertà, passando per il Polo delle Libertà e per finire al Popolo della Libertà. E adesso un doppio carpiato in dietro... et voilà... Si ritorna all'antico: il nuovo partito del premier si chiamerà "Italia". O almeno così dicono.

L'agenzia Dire ha appena pubblicato quello che potrebbe essere il prossimo "logo" (ma una volta - usando un termine più evocativo e consono - non si chiamava simbolo?) del partito di maggioranza attuale al Parlamento.

Il look&feel riprenderà quello del Popolo della Libertà, ma il nome si trasformerà in "Italia". Da "Forza Italia" (il nome del "movimento" con cui Berlusconi scese in cmapo) a "Italia". Il nostro Paese ha, dunque, perso definitivamente la forza?

Battute a parte, sarebbe questo l'esito di settimane e settimane di sondaggi, studi e consulenze, fate dagli spin doctor americani e dai migliori politologi italiani? Sembrerebbe di si. E se così fosse l'Italia dimostra ancora una volta di essere molto indietro nel campo della comunicazione politica. Quali valori esprime la parola "Italia" che distinguano una parte politica dall'altra? Quali sono le distanze che evocano rispetto all'avversario?

Ben altra efficacia le parole "democratici" e "repubblicani", "conservatori" e "liberali". Eppure proprio in Italia i primi Parlamenti nascevano sotto le insegne dei "socialisti", "liberali", "repubblicani", "popolari". Bei tempi! Si conoscevano i confini delle cose e i tratti distintivi di ciascuno schieramento.

Chiarezza. Semplicità. Coerenza. Perchè la politica italiana di oggi non può nemmeno lontanamente aspirare a questi principi?

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