Sei disposto a tutto? O no?
Noi giovani siamo disposti a tutto? O sono gli altri (i padri, i decisori) a spostare sempre più in là l'asticella di ciò che è lecito chiedere?
Davvero noi giovani siamo arrivisti? Sgomitiamo per un posto al sole? Faremmo di tutto pur di arrivare? O cerchiamo solo di ritagliarci lo spazio che ci compete?
Siamo noi a competere? O sono gli altri a metterci in competizione? Dov'è la linea di demarcazione? Seppur sottile, il confine tra l'arroganza di chiedere e il diritto di avere risposte si sta spostando verso il "tutto è lecito" se in ballo c'è un posto di lavoro.
E così si leggono offerte di stage (non retribuito) a cui rispondono centinaia di CV, si trovano annunci di lavoro che richiedono un tot di amici su Facebook o un tot altro di follower su Twitter. Non farò il nome dell'azienda che - davvero - cercava un tale profilo.
Oggi le aziende chiedono sempre di più. Si inventano profili e seniority talmente alte da trovare con difficoltà e a cui corrispondere la bellezza di zero euro. Zero spaccato. Perchè, adesso, o ti fai bastare zero euro o ti ritrovi disoccupato. E così, nella speranza di un contratto (vero) ti spacchi la schiena o perdi la vista davanti ad un pc, ingoiando amaro e contando i giorni che ti separano alla libertà dalla schiavitù moderna.
Ma adesso basta! I giovani si dichiarano non più disposti a tutto. E lo scrivono su www.nonpiu.it, la nuova campagna (anche online) della CGIL a sostegno dell'occupazione giovanile.
Sfoglia le verosimili (o vere?) proposte di lavoro. In quale ti rispecchi?
Davvero noi giovani siamo arrivisti? Sgomitiamo per un posto al sole? Faremmo di tutto pur di arrivare? O cerchiamo solo di ritagliarci lo spazio che ci compete?
Siamo noi a competere? O sono gli altri a metterci in competizione? Dov'è la linea di demarcazione? Seppur sottile, il confine tra l'arroganza di chiedere e il diritto di avere risposte si sta spostando verso il "tutto è lecito" se in ballo c'è un posto di lavoro.
E così si leggono offerte di stage (non retribuito) a cui rispondono centinaia di CV, si trovano annunci di lavoro che richiedono un tot di amici su Facebook o un tot altro di follower su Twitter. Non farò il nome dell'azienda che - davvero - cercava un tale profilo.
Oggi le aziende chiedono sempre di più. Si inventano profili e seniority talmente alte da trovare con difficoltà e a cui corrispondere la bellezza di zero euro. Zero spaccato. Perchè, adesso, o ti fai bastare zero euro o ti ritrovi disoccupato. E così, nella speranza di un contratto (vero) ti spacchi la schiena o perdi la vista davanti ad un pc, ingoiando amaro e contando i giorni che ti separano alla libertà dalla schiavitù moderna.
Ma adesso basta! I giovani si dichiarano non più disposti a tutto. E lo scrivono su www.nonpiu.it, la nuova campagna (anche online) della CGIL a sostegno dell'occupazione giovanile.
Sfoglia le verosimili (o vere?) proposte di lavoro. In quale ti rispecchi?
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