Minzolini e SuperEnalotto: strani accostamenti

Fatemi passare la locuzione verbale: "ce l'hanno menata" con 'sta storia del nuovo Tg1 (che a me nei contenuti sembra tanto uguale a quello di ieri e che ha un logo squadrato "da ventennio") e alla fine ci siamo dovuto sorbire anche il Di(e)rettore e il suo immancabile editoriale.

La "s" è più sibilina che mai e la lingua biforcuta si scioglie dietro le lodi al nuovo studio, la nuova grafica, il nuovo logo, la redazione web dedicata (era ora!) e il nuovo sito.

Stendo un velo pietoso sullo strano collegamento che ha chiuso l'editoriale. Il Tg1 cambia perchè in Italia non c'è la crisi... perchè qui va tutto bene (madama la marchesa) e perchè loro si (al Tg1) che hanno spirito d'orgoglio nazionale (che poi 'sto sprito dove si vende? ne gradirei un litro anch'io). E passerei a recensire (o criticare) il sito con un semplice elenco di dolenze:
1. non c'è nessuna possibilità di commentare gli articoli
2. mancano i riferimenti al web 2.0
3. non c'è alcun link all'interno degli articoli
4. va bene che sono il servizio pubblico ma potevano risparmiarsi il box con i "link di pubblica utilità". Qualsiasi motore di ricerca mostrerebbe in prima posizione il numero di telefono o il sito dei Carabinieri...
5. l'elenco dei servizi rimanda alle iniziative del governo come i bonus vacanze o le imposte da pagare. E che c'entra in un telegiornale
6. il claim "la finestra sul mondo" credo si possa adattare - come il nero per i vestiti - a tutto il Web. Quindi? Come mi posizionerebbe il Tg1?
7. perchè la sezione "società" ha uno spazio piccolissimo sul Web mentre in Tv copre quasi tutto il Tg... ah scusate quella televisiva è la sezione "cazzate e ovvietà"
8. nei "chi siamo" non c'è nemmeno una mail, un telefono. E come dobbiamo contattarvi noi dell'ufficio stampa? Perchè i giornalisti della Rai hanno timore ad uscire dalla torre d'avorio in cui sono?

Penso che basti per decretare il "nuovo" sito del Tg1 un "coso vecchio".

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