Berlusconi aggredito. Così no!



Così no. Così si legittimano le parole dure ed allarmate di un Presidente del Consiglio che attribuisce all'opposizione l'epiteto “mafia delle menzogne” (perché questi erano i toni del comizio milanese appena conclusosi). Così siamo costretti (e sottolineo la forza del vero usato) ad esprimere solidarietà a Silvio Berlusconi, colpito poco più di un'ora fa da un oggetto metallico (forse la riproduzione del Duomo stesso, alle cui spalle SB. Stava firmando autografi). Io c'ero, o meglio, mi sono trovato lì tra pacchi e pacchettini, tra la fiumana di gente che percorreva corso Vittorio Emanuele a zig-zag tra le vetrine e i led Samsung che in questi giorni fanno bella mostra di sé. Ci sono passato davanti al palco allestito dal Pdl per festeggiare l'inizio della campagna tesseramenti (= abbonamenti?) e ho sentito anche i fischi che sottolineavano i passaggi contro la magistratura. I pochi “contestatori” (ricordate i facinorosi?) non erano affatto pochi, e soprattutto non erano contestatori ma cittadini come tutti noi, semplici spettatori di una realtà che a molti non piace più. Passati i fischi sono salito su un 16 (il tram che porta a San Siro) affollatissimo ma anche sgomento per i fatti a cui molti dei passeggeri avevano assistito. Le mamme raccontano di aver coperto il volto dei propri figli, per evitare la vista del sangue ai più piccoli. Altri giuravano che il ragazzo, “l'attentatore”, già da qualche minuto meditava di scagliare l'oggetto contro SB. Sicuramente non è vero, come ha commentato prontamente la macchina-da-dichiarazioni di Ignazio La Russa, che il ragazzo stava per essere linciato ed è stato “salvato” dall'intervento della Polizia.

Questi i fatti. Sui commenti possiamo solo dire che non possiamo opporci a questo governo con la forza, non certo con la violenza. Così si finisce per passare dalla parte del torto. Ma il gesto di quel ragazzo è indice concreto e tangibile di due anomalie italiane. 1) I cittadini sono esasperati e c'è un totale scollamento tra la gente e la politica. I primi, purtroppo, sono costretti ad agire – anche in malomodo – da soli, i secondi non sono capaci di ascoltare le parole caute della parte più civile dell'Italia. 2) In questo paese non esiste un'opposizione in grado di incanalere il malcontento della gente e di trasfonderlo in azione politica.

Quando questo momento finirà? Ieri si ricordava la strage di Piazza Fontana, oggi, cento metri più in là credo sia partita un'altra stagione italiana, quella della giustizia fai-da-te. Speriamo non si trascenda.

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