Punti di vista

Stamattina ero in coda in una banca della periferia di Milano. Un quartiere tranquillo dove è molto elevata la concentrazione di emigrati e di anziani. Si tratta di vecchi appartamenti in case popolari dove il tessuto sociale di Milano si intreccia nei triti stereotipi della "sciura" e del "marocchino". In fila c'erano ambedue gli esemplari. Dopo i soliti rimbrotti ai furbetti della fila e agli sportelli sperti (sempre pochi rispetto agli astanti...) si è scivolato nei ricordi di guerra. Due signori sulla settantina ricordavano il periodo della seconda guerra mondiale accomunati da un misto di nostalgia, di amarcord e di rassegnazione per un mondo che, nella sua negatività, non ci sarà più. Si parlava di nazisti, di ponti saltati, di piccoli episodi che hanno fatto la Grande Guerra. E ovviamente di Americani eroi e salvatori dell'Italia. A rompere l'idillio un signore iracheno che ha ricordato pacatamente a tutti che quegli stessi americani oggi uccidono centinaia di donne e bambini nei territori di guerra del Medio Oriente, in Afghanistan e in Iraq. Chi ha ragione? Chi sono davvero gli americani? Due facce della stessa medaglia che non coincideranno mai. Ma comunque due facce rispettabili e da rispettare.

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