Tanti network, una sola identità. I Big danno vita al Social Web

di Jaime D'Alessandro


UN'UNICA identità, un unico profilo, un'unica rete di contatti, come di fatto accade nella realtà fisica. E' questo che hanno in mente colossi del calibro di Google, MySpace, Facebook, Ibm. Basterà accedere a uno dei vari social network esistenti sul Web, registrarsi, creare la propria pagina personale. Da quel momento in poi però usando una sola password si potrà non solo entrare in relazione con tutti coloro che appartengono a quella stessa comunità online, ma anche con persone che si sono registrate altrove. Insomma, al contrario di quel che accade oggi, potremmo stringere amicizia con chiunque mantenendo sempre lo stesso profilo.

"Oggi ognuna di queste immense comunità è un mondo a parte", racconta a Repubblica Gary Cohen, General Manager della sezione Global Communications alla Ibm. "Al loro interno le persone si incontrano, chiacchierano, scambiano immagini, video, impressioni su film, musica, letteratura. Ma non è possibile ad esempio inviare un messaggio da Hi5 a Orkut. Sono realtà separate che non comunicano né fra loro né con l'esterno".

Anche la Microsoft del futuro, ovvero Google, la pensa allo stesso modo. Recentemente ha dichiarato che intende abbattere i muri che dividono i social network, andando nella stessa direzione di MySpace e Facebook che hanno annunciato iniziative analoghe. E quest'ultimo - come scrive il Financial Times - presto consentirà agli utenti di usare il sito anche per trasferire fra loro somme di denaro. Tutti intendono dare la possibilità ai loro utenti di poter contattare persone che appartengono anche a comunità diverse.

"La gente è stanca di invitare e di essere invitata su 50 differenti social network", ha dichiarato al Financial Times David Glazer, a capo del reparto d'ingegneria di Google. Di qui l'idea di poter esportare ovunque si voglia la propria rete di contatti. "Il primo passo che porterà dai social network ai social web", secondo Glazer. In parole povere aprire le frontiere dei social network esportandone il modello in tutto il resto della Rete, nella convinzione che sia un modello capace di arricchire tutti. Ecco il perché di Facebook Connect, MySpace Data Availability, Google Connect: un'unica identità digitale (un'unica pagina su un social network), ma la possibilità di accedere a qualsiasi comunità.

Google si è spinta oltre, come al solito, e ha lanciato Open Social. E' un vero e proprio standard basato su Html e JavaScript per creare programmi e applicazioni di ogni genere per il web di domani. Buona parte del successo di Facebook si deve infatti ai cosiddetti "widget", piccole applicazioni sviluppate dagli utenti per socializzare che nel giro di un anno sono diventate decine di migliaia. Ne esistono di tutti i tipi, dai quiz ai mini videogame, e vengono scambiati a ritmi frenetici dal popolo di Facebook. Glazer&Co. ne hanno imitato il modello e intendono renderlo un linguaggio universale.

Il progetto della Ibm parte da un punto di vista differente, quello delle barriere comunicative non solo fra i siti ma anche fra i differenti strumenti di accesso alla Rete come il pc o telefonino. Oggi infatti ai social network si accede non solo dal computer ma anche dal cellulare. Stando a una recente indagine della Nielsen negli Stati Uniti ad esempio sarebbero almeno quattro milioni le persone che durante il primo trimestre del 2008 sono entrate su MySpace o LinkedIn sfruttando le reti di telefonia mobile. Così alla Ibm hanno sviluppato una tecnologia attraverso la quale poter inviare e ricevere sms, foto o video dal cellulare a Facebook fino a Second Life e viceversa. Sempre mantenendo un'unica identità digitale.

"Pensiamo che "middleware" del genere (programmi informatici che funzionano da intermediari tra diverse applicazioni, ndr.) siano la nuova frontiera della Rete", continua Gary Cohen. "Il problema non è più inventarsi l'ennesimo sito Web 2.0 di successo, ma riuscire a imporre uno standard per farli comunicare fra loro". Insomma, un altro fronte di scontro fra colossi di Internet si è appena aperto.

da Repubblica.it

17 maggio 2008

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