Conferenza stampa di fine anno

Conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio. Romano Prodi versus una folla poco inferocita di giornalisti. Volti più o meno nuovi, testate più o meno conosciute. È la classica rimpatriata di fine anno. Più “saluti e auguri” che bilanci. Forse l’unico momento in cui alcuni giornalisti possono associare, nei confronti del grande pubblico, la propria faccia alla propria penna. E così cravatte scintillanti, completino in velluto tinti di un viola improponibile in televisione, capigliature e trucco a iosa, segnano il volto e il corpo dei vanesi giornalisti. Un Prodi abbronzato (o truccato), dall’altra parte risponde quando può tenendosi sempre sul vago, quando non può ammette di non essere particolarmente informato sui fatti (resto sbalordito ogni qualvolta un presidente o un capo di organizzazione risponde di non sapere cosa accade nel proprio paese o nella propria azienda).
Il momento emblematico, rivelato da una regia poco attenta e scolastica è l’intervento della corrispondente Adn Kronos International, di chiare origini indiane che candidamente e molto umilmente si presenta al palchetto con la stagista, una ragazza irachena evidentemente in imbarazzo. E come ogni stagista sogna, la giornalista titolare del servizio esordisce dicendo che parla e formula la domanda per conto suo e della stagista. Grande! Prendiamo lezioni dal grande popolo indiano. Come far sentire importante uno stagista, come inserirlo realmente nel grande circo del giornalistico presentandolo in diretta televisiva come un valido aiuto e non come l’esecutore materiale di centinaia di fotocopie. Peccato che il Presidente abbia palesemente evitato di rispondere anche a questa domanda (peraltro la più diretta sugli interventi militari nel mondo e il decreto sulle coppie di fatto) e che la giornalista, inquadrata impietosamente, abbia fatto una smorfia di evidente sbalordimento e di insoddisfazione. Incredula, beata lei ingenua, che Prodi non abbia detto nulla in quella risposta, piccata che il Presidente con questa risposta inefficace ha dimostrato di non aver ascoltato la domanda. Altro che i giornalisti di casa nostra che ringraziano prima di ottenere la risposta, che rifiutano la controbattuta, che si cibano di conferenza stampa unidirezionali. Che, sapientemente piazzati nella scenografia del Palazzo Madama, si prestano al gioco di schermi che proiettano l’album fotografico di Prodi. Con i grandi personaggi della terra, mentre firma importanti trattati, mentre parla in una conferenza, mentre è tra la gente. Sembra Forrest Gump.
La chicca in chiusura. Rai Uno chiude la diretta bruscamente proprio mentre il giornalista del Tg1 sta per formulare la sua domanda. Evviva la pubblicità tassativa. Ridicolo.

Commenti